Questa settimana doppio post. Non abituatevi perchè non so quando ricapiterà.
Fatto sta che questa volta la mia narrazione si sposta in luoghi esotici, e tratterà di culture straniere tipo quella colombiana.
No, niente di tutto ciò. Ma parlerà piuttosto della mia esperienza in una spiaggia dutch e quella ad una festa di una colombiana di 45 anni.
Ora detto questo posso iniziare.
Sabato erano previsti 27 gradi, il che ha fatto allertare tutti per il troppo caldo. Da milanese abituato ai 37 gradi con 99.9% di umidità e conseguente pezzata pure delle falangi delle mani, nonché zanzare appiccicate alla maglietta mentre fai la circonvallazione in motorino (sono un imbruttito e lo so), non ero minimamente spaventato da questa temperatura. Alla fine era prevista una normale giornata calda estiva.
Fatto sta che decidiamo di andare in spiaggia, ma non quelle vere, una di quelle cittadine chiamata Blijburg. Si tratta di una specie di isolotto artificiale costruito come ghetto per ricchi ma siccome qui sono tutti hipster e preferiscono vivere nelle case sui canali (giustamente) alla fine ci vivono gli arabi. Prendiamo il tram per le 11 di mattina e già minacciava un po’ di pioggia ma in Olanda non si sa mai. Qui le stagioni non capitano in un anno, ma in giorno. Tipo che esci con i Moon boot e torni a casa in infradito.
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Io la mattina |
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Io la sera |
Arriviamo, cielo grigio da umidità e ci fermiamo in un supermercato. Per la prima volta dopo mesi vedo la BARILLA. Sono commosso, ho un groppo alla gola. forse piango o forse no. Cioè qui la barilla non esiste da nessuna parte.
Prendiamo un po’ di robe da mangiare e andiamo in spiaggia. E per un po’ di robe intendo uva e crackers perché tutto il resto necessitava di una fonte di calore per cucinarlo.
Allora la spiaggia è un incrocio tra il Ticino e Cattolica. Acqua che in compenso quella dell’adriatico è tipo caraibica, spiaggia che sembra una piazzola di sosta dell’A4 dove le battone si scaldano con le gomme bruciate. La gente fa il bagno (tutti noi siamo sconvolti) e alle spalle tipo una fabbrica. Ok, bello.
Scampia o Blijburg? |
Poi per uno abituato al mediterraneo…cioè uguale no.
Va beh ma uno non può mica fare sempre lo schizzinoso. Voglio dire se questo è quello che passa il convento, allora bella lì. Infatti non era male. Anche gli altri non italiani che sono con me pensano lo stesso. Poi c'era la giovi che è sarda quindi per lei quella era tipo la pozzanghera post alluvione.
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Per la giovi la spiaggia era così |
Il bar era carinissimo con musica e pure il tipo che fa i mojito. Nell’attesa del sole mi sparo le solite Frites (patatine fritte) con un litro mi maionese. Anzi giungo una conclusione: SE ci fosse stato il sole e SE ci fosse stata una festa o un BBQ sarebbe fighissimo. Quindi ci tornerò
Comunque stare in spiaggia senza fare il bagno e senza sole dopo un po’ annoia, quindi decidiamo di tornare in città e berci una birra pre cena. Ovviamente come torniamo ad Amsterdam esce un sole tipo ferragosto.
Torniamo a casa verso le 7 perchè vogliamo cenare insieme e poi andare ad una festa. Una messicana mi ha invitato ad una festa di un amico di una sua amica che compiva gli anni a casa di un’amica del suo amico. Insomma quelle feste in cui nessuno si conosce, e in America finiscono in un’orgia che viene poi successivamente uploadata su qualche sito per adulti, mentre in Europe ci limitiamo a qualche Gin tonic senza ghiaccio e ad una noia mortale a botta di “ What do you do in Amsterdam?” “Oh cool, nice” fino a quando si decide di andare a casa o andare ad una festa vera.
Fatto sta che l’appuntamento era in questa casa pazzesca nel Redlight, una di quelle case vecchia Amsterdam, a tre piani, stretta ma bellissima. Ci accorgiamo della festa già dall’estero perchè la musica si sente, si vedono le luci da discoteca e il Dj, che è la copia di Steve Aoky, è alla finestra. Ovviamente non sentono il campanello, quindi mi sono dovuto arrampicare per bussare al vetro e una scena tipo Fantozzi (per chi non sapesse a cosa mi riferisco: clicca QUI). Dopo questo ingresso maestrale ci apre la porta proprio il Dj, ci saluta si presenta e dice: enjoy the party.
Rimaniamo nell’atrio già sconvolti del fatto che non sappiamo manco chi sia il festeggiato, chi c’è, e sopratutto se ci saranno gli altri amici. Non facciamo in tempo ad attraversare un corridoio che ci troviamo davanti a questa casa pazzesca. Soggiorno con affreschi, soffiti alti. Camino, una veranda interna privata con una parte della pavimentazione in vetro che dà sulla taverna. (Ecco ora vorrei fare una pausa sulla parola Taverna, del tutto sconosciuta fino al compimento dell 8° anno di età, quando sono andando ad una festa ad Assago in una Taverna. Ovviamente quella che c’era qui ad Amsterdam non era una taverna di quelle da brianzolo con divano play station e caldarroste, era una cantina hipster con vini pregiati). Una cucina più equipaggiata di quella di Masterchef. Isola, forno alla parete, macchina per espresso e cappuccino INGLOBATA NEI PENSILI. Va beh..una di quelle case sa SHOGNO che ovviamente #hannosologlialtri e probabilmente manco Paola Marella ha visto.
Già che ci siamo facciamo un paragone tra la mia e la loro cucina
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La sua cucina |
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la mia cucina |
Ad un certo punto, giusto decidiamo di andare al piano di sotto alla scoperta. Arriviamo in un corridoio senza uscita, dove tra l’altro ci salta addosso un gatto che non avevo manco visto. Poi una tipa sui 45 anni (che pensavo ne avesse 30) ci chiede cosa stavamo facendo e invento un “Sto cercando amici”. Scopro poco dopo essere la padrona di casa. Media altezza, lenti a contatto azzurre e capelli biondi tinti. Mi raggiungo i miei amici che la conosco perchè amica di un’amica di sua amica del liceo di suo fratello Piero. Scopro essere una colombiana che abita da 20 anni ad Amsterdam, e sembra avere 40 case (non esagero) di cui questa è “quella delle feste”. Cioè hai una casa solo per le feste.
Prima di scrivere il post, ho voluto fare un po' ricerca personale sulla Colombia. Prima di stamattina per me la Colombia era solo Shakira, droga o tipe che twerkano la mattina. Dopo una ricerca approfondita sono giunto alla conclusione che la Colombia in realtà è: Shakira, droghe, tipe che twerkano la sera.
Ora siccome questa qui non era Shakira, rimangono le altre due alternative. In realtà non bisogna pensare male e quindi lasciamo il beneficio del dubbio, sul come e perchè abbia 40 case.
In tutto questo ho conosciuto pure una ragazza italiana, anche lei sconvolta della situazione di quella festa.
Va beh ci congediamo con un saluto e lei ricambia con una “thank you for coming guys, I hope to see you soon”
Esco e siamo in strada. Sono le 2 e il red light è in pieno movimento. I mie amici fumano una sigaretta e facciamo due chiacchiere con un tipo indiano che l’unica cosa che mi dice è: “Your haircut is perfect, so european so Amsterdam”….Okay buona serata ciao.
Non faccio manco in tempo ad andare dalla bici che incontro un gruppo di 6 ragazze italiane in vacanza. Mi chiedono consiglio su cosa fare e ormai la città la conosco bene. Com’è finita? Siamo andati a bere e siamo tornati per le 4. Nel mentre è scoppiato un temporale stile autunno.
è proprio vero che qui non sai mai come finirà la serata.
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