lunedì 10 febbraio 2014

Primi giorni

Mi ero ripromesso che avrei scritto blog il primo giorno, ma impegni mi hanno trattenuto. 
A 72 ore dalla mia partenza ho già cose da dire.
Premetto che questo blog probabilmente durerà una settimana e poi mi romperò le palle e sarà uno dei 190000 blog presenti in rete. Chi leggerà i miei posti saranno in ordine alcuni amici, voyeristi della rete, gente annoiata che googla Amsterdam e trova (forse) il mio blog. Layout di ispirazione dai blog delle tipe che fanno le spille con la lana cotta. Il nome fa cagare ma gli altri erano tutti presi (io sta gente che apre blog su Amsterdam non la capisco)


Detto questo se avete 5 minuti di tempo questo post fa per voi. 


Partenza - Volo

Come sempre l’aereo con italiani ti fa scoprire nuovi tipologie di viaggiatori. Questo volo mi ha fatto scoprire: 

truzzo n.1 che ha come suoneria del telefono “talk dirty” di Jason Derulo…minuto di silenzio
truzza che ha il suono di ricezione messaggi di whatsapp a 90 decibel, e che che ha chattato tipo per 40 min 
truzzo n.2 che al momento dell’atterraggio grida “ZIO FRENAAA”…altro minuto di silenzio

Comunque sia, finito il volo e dileguati gli italiani prendo il treno e arrivo ad Amsterdam. Esco dalla stazione, vento a 90 nodi con sciami d’acqua. Incontro un’olandese (ovviamente figa) che vestita come ci vestiamo noi a maggio mi indica il tram. Ok aspetto il tram…aspetto..aspetto…continuo ad aspettare. Passano 10 min: è subito Milano. Sarà che Pisapia è il sindaco anche qui?
Finalmente arriva, un biglietto costa come un drink in corso como ma fa niente. Scendo alla mia fermata e dopo tipo 3km con una valigia mega pesante percorro un intero canale per andare a prendere le chiavi di casa di una mia amica (che è via e mi ha lasciato casa sua per 4 giorni). Le chiavi non si trovano, ma nel frattempo posso vedere una tipica casa olandese. Ovviamente stupenda tipo che costerà 90.000 euro al mq. Ottenute finalmente le chiavi mi aspetta l’ultima fatica. Fermo un taxi. Guida tipo un arabo che fuma, parla al telefono con Aba (non la cantante di X-factor) quindi mi sorbisco 10 minuti di parlata in arabo. Tra l’altro per evitare di essere sgamato dalla polizia mette il vivavoce e incastra l’iphone 5s tra il collo e le spalle. Finalmente arrivo a casa. Dopo 4 piani di scale a pendenza tipo 90& cosa che se metti male un piedi finisci nel sottosuolo, e conseguente pezzata tipo maratona di NY entro in camera. Sono le 11 e ho fame ma da buon italiano medio mi sono portato la cena: breasaola e focaccia toscana + pezzetti di grano. Ciao Cracco. Tempo di andare a dormire. 


1 giorno 

Dopo essermi svegliato, essermi vestito, fatto colazione e soprattutto constatato che non avrò il bidet per i prossimi mesi ne tanto mene delle tende (però si possono comprare), esco. Ancora pioggia ma la gente non sembra preoccuparsene: tipo che vanno in bici senza ombrello. Cammino e già sono affascinato dalla città, mille posti fighi, mille scorci. Sono uscito per cercare casa in teoria. Finisco per caso in un bar italiano, e conosco una ragazza di Milano che studia qui da 3 anni: “La casa? Ah io l’ho trovata dopo un anno e mezzo” O K A Y ——-> decathlon———> tenda della quechua 2 minuti per montarla—-> ponte di Marnixstraat. 
Io che monto la tenda ad Amsterdam
Detto questo continuo a girare la città fino alle 5 quando decido di tornare a casa. Prima devo comprare qualcosa da mangiare per stasera: entro al supermercato che tra l’altro l’esselunga di Amsterdam ha il mio nome (Albert) e compro due hamburgher a caso (non so che carne sia) e poi mi accorgo di un piccolo particolare: la radio passa FELICITà di Albano e Romina….Awckard. 
Dopo cena esco, vado a bere una birra con Giovanna studentessa del poli da oggi nuova compagna di avventure, anche lei prossima alla tenda della quechua. Usciamo dal locale e incontriamo due francesi che stanno cercando il nostro stesso locale. Ci andiamo insieme e ci ritroviamo in mezzo ad una festa figa con mille persone. ci raggiunge pure un crucco conosciuto su fb 10 min prima. Ero uscito per una birretta, son tornato alle 3. Notare i particolari sobri delle vetrate dentro il locale. Felicissimo torno a casa



Sobria vetrata di locale


Giorno 2

Mezzo hangover mi alzo a fatica. NON HO UNA CASA forse è bene che me lo ricordo.  
Vado in un bar (c’è pure l’aria condizionata…va beh) e per 3 ore spulcio annunci. Camere da 1000 euro, camere da 300. Via di mezzo non esiste. La gente qui cambia casa come noi cambiamo l’armadio a fine inverno. La cameriera dice “story of my life” eh no, non sta cantando i one direction sia chiaro, ma il fatto che da tipo 20 anni che vive qui ha cambiato 800 camere. Vita rilassata insomma. Ok giornata di merda e sopratutto sconforto totale. Prossimo alla barbonaggine e alla vita di strada torno a casa. Mangio una pasta con sugo chiamato “TOSCANA”. è la settimana italiana qui, e quindi oltre ai prodotti si va anche di ster


eotipi. Finito di mangiare anche se non ho nessuno con cui uscire esco lo stesso. 4 passi a piedi e la città ti cattura tempo 2 minuti.

Giorno 3

Vento tipo Gandalf (citazione nerd solo per qualche tipo obeso che mangia popcord che sta facendo caricare un videogioco, e nel frattempo è finito sul mio blog. Grazie di seguirmi). 
Io sul balcone di casa mia ad Amsterdam
Dicevo? Ah sì vento, tipo cestini ribaltati, alberi sradicati, vecchie in bici…Non che questo sia collegato al vento eh, però evento strano pure quello. 





Vicina di casa che era scesa per il latte


Oggi giornata di inspection delle case.

Prima casa: quartiere arabo. La casa carina, coinquilini ci stanno ma non è arredata. Il suggerimento è dormire per terra modi cavallo, oppure comprare i mobili. Piccola postilla: ad Amsterdam le scale sono talmente strette che i mobili si fanno passare attraverso le finestre…Comodo insomma. Chiedo com’è il quartiere e il fiore all’occhiello sembrano i ristoranti marocchini nigeriani e tunisi. In italia li evitiamo, qui sono la ciliegina della torta. Se la mattina esci e hai i cugini di Rachida in ciabatte che fanno il caffè…beh è una casa da non farsi scappare. 
Noto però che qui pure gli arabi sono hipster, tipo che c’hanno il cappello dell’OBEY.

Seconda casa:  Parte opposta della città, nuovi edifici, un russo e uno dell’azzerbaijan (non so come si chiamano gli abitanti e non ho voglia di googlarlo). La camera da su un corridoio dove passano gli altri. 700€ e mi chiedono pure che gli dia un documento che attesti che posso permettermelo. Cucina a vista stile Masterchef con il piccolo dettaglio che non so cucinare così. 

Ok basta, per oggi è andata. Incontro Giovanna reduce da un inspection a casa di una coppia. Sì qui si usa anche che coppie di 40 anni ti affittano una camera. Tipo che torni a casa a cena e si stanno facendo piedino a vicenda sotto il tavolo…e lascio ai posteri altre situazioni immaginarie per comprendere l’imbarazzo.

Fame, molta fame. Vento molto vento. Andiamo in centro dietro a piazza Dam. Hamburgher e patitine, non buono come quello della Rossa. Chiediamo ai camerieri il conto e una camera. Forse ne hanno una e quindi lasciamo il numero. 



Conclusione.

Anche se non ho ancora una casa la città è fighissima. Grazie a Dio ho amici che mi ospitano senza angoscia quindi la troverò presto. Domani primo giorno di lavoro!

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