martedì 4 marzo 2014

IKEA

Prima di narrarvi il mio pomeriggio di merda passato all’ikea, premetto che finalmente ho una casa (per ora) ma  non essendo dotata di materasso/letto perchè la coinquilina ha deciso di portarselo via, domenica scorsa mi sono recato all’ikea per evitare di dormire per terra modi cavallo da corsa. 

Ikea e rayanair hanno una cosa in comune: sia gli areoporti che i negozi ikea sono inculatissimi rispetto alla città indi per cui per cui dopo aver cambiato tipo 10 mezzi sono arrivato finalmente all’ikea (che probabilmente era quella di corsico vista al distanza). 
Non so dire dove mi trovassi, ma fatto sta che ho capito di essere lontano dalla città perchè non c’erano più hipster. Esco dalla metro e mi trovo in mezzo a quella che sembra essere la Carugate dell’olanda. Edifici pseudo moderni, cubi di cemento, e tra di loro spicca quel parallelepipedo blu la cui vista mi crea la stessa reazione che ha Amedeus quando guarda la scossa di Giovanna (per capirlo meglio potete vedere la sua faccia al minuto 0:11 in questo video
http://www.youtube.com/watch?v=HrJIgOH13Jc o godervi 15 minuti di movimenti di culo di Giovanna (ma chi fa sti video ha una vita?). Scusate il paragone culturale…forse non tutti lo colgono.

Fatto sta che mi avvicino, e appena superato una palazzone, incappo in una corrente oceanica che mi riduce così.



Io dopo la folata di vento



Entro e sento giù profumo di polpette nonchè un senso di casa. Ho un colpo di fortuna, i materassi sono scontati del 15% se non fosse per il fatto che devo fare l’ikea family in Olandese. Cerco di muovervi dentro un menu in quella lingua da Pingu ma ovviamente non riesco e chiedo aiuto alla commessa che è mega gentile ma ovviamente è l’unica olandese cessa. 
Sono le 2, è domenica, fuori c’è una nebbia che manco a brugherio, sono da solo, non ho un letto, intorno a me solo famiglie perfette bionde e hipster, vecchie annoiate e turchi che mangiano hotdog likenotomorrow. Decido di fermami a pranzo pure io, solite polpette e patatine fritte. Mi metto in coda che è lunga come il cesso delle donne quando vai a sciare, e per botta di culo apre un’altra cassa. Inizia una corsa tra me e una vecchia per accaparrarsi il primo posto, corsa vinta da lei dato che sono incappato in qualche mobile JDIAJHFIA che non mi ha permesso di arrivare. Lei si accorge che ho le polpette e siccome diventano fredde mi chiede di passare avanti. Le dico che non c’è da preoccuparsi e di andare prima lei (like a real italian gentlement) e lei mi guarda con un fare da GILF. 







Ci salutiamo e io mi siedo al tavolo a mangiare da solo come un cane. Inizia la mia corsa nei corridoi, uno dietro l’altro. Mi chiedo se le cucine siano diverse visto che tutti hanno i topi qui e trovo con sorpresa che i cataloghi sono aggiornati rispetto quelli italiani. 

Catalogo Ikea Italia






Catalogo Ikea Olanda





Prendo la classica matita e segno tutto quello che mi serve, ovviamente le cose più economiche tipo casa di un rifugiato cambogiano. Dopo un’ora arrivo finalmente nel magazzino e tiro fuori la lista dove trovare le cose. Non la trovo, la cerco, guardo nelle tasche, guardo per terra: L’ho persa. Tipo 2 ore buttate ad annotare mobili da nomi impronunciabili e ora non so manco cosa devo comprare. Mi giro e la vedo: no, non la lista, ma la vecchia che mi era passata davanti alla coda. “Seems you bought a lot of stuff isn’t it?”. Inziamo a parlare per 10 min. è mega carina, mi racconta della sua vita. è nata in Australia ma vive qui da anni. Mi chiede di dove sono e come dico italiano inizia ad elogiare il nostro paese. Fatto sta che dopo 10 min siamo tipo diventati famigliari, e si congeda dandomi una pacca sulla spalla e augurandomi le cose migliori per il futuro. Che pucci. In tutto questo non ho la lista, quindi vado dai tipi vestiti di giallo e chiedo aiuto. Me ne forniscono una loro, prendo il carrello e mi metto a cercare il materasso. Non c’è: OUT OF STOCK. Quando arriverà? Probabilmente Maggio 2019. Comodo. 
Chiedo dov’è l’altra ikea che ovviamente è tipo in spagna, e siccome qui i negozi chiudono presto, capisco che me ne andrò a casa senza letto e dovrò andare domani nell’altra.

Lunedì. Post lavoro prendo il treno e mi dirigo nella nuova ikea. Non c’è nessuno, è mezza vuota (la gente ha una vita sociale il lunedì) e quindi in fretta trovo tutto, pure delle lenzuola mega hipster edizione limitata per hipster. Pago e magicamente pensavo che il conto fosse sui 100 euro, ma è sui 200. Chiedo spiegazioni e capisco il perchè: qualche stronzo ha messo i cuscini da 40 euro nel cassonetto di quelli da 3 euro. Altro giro per cambiare, altra sbatta. Ok ora ultima fatica: farmi spedire il letto a casa. Vado nell’area servizio clienti. Ovviamente becco l’unico marocchino che non sa l’inglese e iniziamo a comunicare a gesti. 

Ok basta ho finito per oggi. Torno a casa. Sono le 9 di sera, stanco e con la borsa di ikea vado a comprare del pane per la cena. Sono al semaforo (rosso) e non passa nessuno. Da bravo italiano attraverso la strada. Dei carabinieri iniziamo a inseguirmi con i lampeggianti manco fossi un narco trafficante di coca colombiano. Minacciamo di darmi 85 euro di multa. Io faccio la mia faccia da One direction, chiedo scusa, imploro perdono e mi lasciano. 
Finalmente a casa, mi svacco in camera, entra la coinquilina. 
“So how was your day?”
“It was okay. I finally bought a bed!”
“ Ah did you? Cause I just decided to leave mine here”

GIORNATE RILASSANTI

"Grazie per il letto, non dovevi!"
















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