Ancora una volta scusate per la mia latitanza.
Il freddo e il vento di questa settimana hanno impedito la capacità di ragionamento e di conseguenza non sono stato in grado di scrivere. Forse avevo semplicemente le dita congelate e non riuscivo a battere le mani sulla tastiera.
In tutto questo sono in areoporto e parte questa mega riflessione sugli spostamenti, ma soprattutto la voglia di raccontarvi la mia trasferta in Germania.
Detto questo vorrei prima salutare i miei 6 followers: I casellanti di Brugherio, Ugo e Pino, la panettiera di Vigevano, Tommasina, la Dipi (lo so che sei l’unica che mi segue con costanza. Grazie), la Cecilia (tra l’altro autrice di uno dei migliori poster del 2014) e infine lo spazzino di Via Ferruccio, Enzo. Grazie per credere in me.
Miglior poster del 2014 |
Vorrei solo fare anche una micro parentesi per la sciura seduta di fronte a me. 92 anni, milanesissima, in gita di piacere ad Amsterdam. Mi guarda che scrivo con il Mac e dice: “We ora me lo compro pure io il Mac che voglio vedere la mia nipotina” Mi dice che ieri è uscita da sola ad amsterdam e che non ha beccato nessuno “ Ah ma non mi sono mica perso d’animo eh”
Di fianco a lei tipa di napoli che dice “ Buon PROSIEUGUO, buon PROSIEGUO” Sì ma come parlate.
Detto questo per il week end di pasqua, ho lasciato Amsterdam per andare ad Amburgo a trovare mia sorella. Soprattutto per non passare la pasqua forever alone. Il treno dura tipo 5 ore infinite, con tanto di cambio.
Siccome sono incapace di dormire in treno ( a meno che non sia in condizione fisiche disperate, tipo interrail aka il viaggio del disfacimento) mi sono portato il computer e ho guardato un film (per l’esattezza Il curioso caso di Benjamin Button. Che film ogni volta). Scaricata la batteria, arrivo ad Osnabruk dove c’è il cambio.
Ancora prima di salire, faccio una considerazione. La Germania è piena di belle donne, ma anche di mega cesse. Considerando la solita fortuna, come minimo quelle che incontrerò io saranno così
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La tedesca che incontro io |
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La tedesca che incontrano gli altri |
Salgo quindi sul treno per la Germania e mi accorgo di aver lasciato l’Olanda dalle quantità di ciabatte presenti sul treno. Ora io non voglio fare il milanese inbruttito ecc, ma possibile che dopo anni di evoluzioni, due guerre, uno stato diviso e poi riunito, compositori del calibro di Beethoven,modelle tipo Heidi Klum e Claudia Schiffer (momento di silenzio. Cioè la perfezione di donna), esiste nel 2014 ancora gente che va in giro con ciabatta e calza bianca? Minchia.
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The crucchis |
Va beh mi siedo vicino all’unica tipa carina del vagone. Ovviamente, ripeto ovviamente, scende alla fermata dopo, che è dopo 5 minuti. Classico. Cerco di fare due chiacchiere, più che altro perchè non parlo da 6 ore e chi mi conosce sa cosa significa. Lei di risposta si mette le cuffie e inizia a fare tipo espressioni o equazioni, non so una di quelle porcate matematiche che solo chi ha subito un grave trauma infantile può avere interesse a fare. Socievole. Nel frattempo mi siedo e osservo la gente presente sul treno. Vengo subito colpito da un tipo che sta facendo una calza. Con i ferri. Capello rasato, giubbotto da scannatore o da boscaiolo 5 taglie in più. Ciabatte e calze bianche. Jeans. Felpozzo verde. Ad un certo punto quello che pensavo essere un uomo, parla con il tipo di fianco (il marito) e mi accorgo che ha una voce femminile. Ok è una donna. Femminile. Infatti poi mi accorgo che quelle che pensavo essere pieghe della felpa in realtà erano tette, o meglio ciò che rimane di un paio di tette. Appoggia la calza che sta facendo e inizia a mangiare un mega hamburger tipo burger king. La maionese le cola sul mento. Ho un brivido lungo la schiena.
Ok passiamo oltre, di fianco a me, dall’altro lato del corridoio, nonna + nipote di 12 anni. Cioè già a 12 anni sei un rutto umano, uno scherzo di cromosomi, poi lei non era manco particolarmente carina. Di certo non di quelle da CBCR.
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Quella seduta vicino a me |
Ha un ipod touch e continua a fare foto a caso. Tipo 90 foto del paesaggio, 700 foto del tavolino davanti a lei, 4000 foto delle scarpe. Grazie a Dio quando avevo la sua età l’unica cosa che faceva foto era l’usa e getta della Kodak o quella specie di camera che attaccavi al game boy e che non ti permetteva manco di capire quale pixel eri della foto finale.
Ad un certo punto mi alzo per sistemare la valigia, In punta di piedi cerco di prendere il libro che ho nella tasta. Sento il classico rumore del telefono che fa foto “KCHHHHHHH” e mi giro. La zia, cioè la ragazzina, cioè quella lì, mi ha fotografato il culo. Sgamata in pieno, lei mega imbarazzata, io ancora di più. Ma soprattutto, fare colpo su una 12 enne. Ora mi butto dal treno mi rotolo nella foresta tedesca mi faccio seviziare da dei cannibali e infine chiedo che le mie ceneri vengano disperse in qualche lago. Fortuna che scende dopo 5 minuti. E tra l’altro in quei 5 minuti le sono venuti già 2 nuovi brufoli.
Poco dopo giunge il gruppo di crucchi in trasferta per il calcio. Sbronzi alle 10.30 di mattina, bevono boccali di birra di 2 metri. Gridano che manco noi in posta. Poi in quella lingua dolce e piacevole che anche se ti stanno dicendo: “Scusa dovrei scendere” a te sembra che ti vogliano uccidere o che stiano ordinando di massacrati a colpi di macete. In tutto questo mi è salita una mega fame. Viaggio con 50 tulipani che sto portando a mia sorella e la schiscetta comprata in stazione prima di partire.
Panino con dentro un prosciutto che da quanto è chimico ti puoi specchiare dentro, mayonesse like-no-tomorrow e qualche altra verdura che rutterò fino alla morte. C’ho pure dei bocconcini di parmigiano reggiano mega buoni però. L’ultimo tratto di treno è stato interminabile. Ero talmente annoiato che c’è mancano pochissimo che mi mettessi ad ascoltare la discografia di Fabri Fibra. Fatto sta che dopo poco arrivo ad Amburgo. Ad Amsterdam c’erano 2 gradi, lì circa 80. Conseguente pezzata stile luglio Milano. Sta a vedere che forse le calze coi sandali sono la soluzione…..No eh?
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