Da quando sono sbarcato in terra olandese, la mia routine giornaliera ha preso un’altra piega. Letteralmente.
Ma facciamo un passo indietro.
Dovete sapere che gli olandesi hanno un'ossessione per i capelli. E per ossessione intendo che tutti hanno dei capelli perfetti. Non importa se c’è la pioggia, il vento, la bufera, l’allineamento dei pianeti, o se Gigi D’Alessio decide finalmente di smettere la sua carriera da cantante e fare un favore a tutta l’umanità, loro avranno sempre i capelli perfetti. Ovviamente perchè usano il gel con la stessa frequenza con cui Sgarbi dice “Capra” alla gente.
Quando sono arrivato ad Amsterdam avevo già un taglio hipsterello andante, ma non sapevo che la mia vita sarebbe cambiata radicalmente. Cioè non sono mai stato un ossessivo del taglio tipo David Beckham, o gli hipster del Tunnel che probabilmente passano 10 ore allo specchio a sistemarsi l’undercut con la macchinetta dei capelli.
Fatto sta che nelle mie giornate olandesi pedalavo osservando ogni giorno ste chiome perfette e mi chiedevo che cosa andasse storto nella mia. Poi ho capito che il problema era che forse dovevo cambiare gel.
Sono andato quindi all’Albert Heijn per comprarne uno. Facile a dirsi ma non a farsi. Come prima cosa mi sono accorto che il reparto dei gel è tipo grande come il nostro reparto della pasta. I gel sono tra l’altro quasi sempre in saldo. Anche perchè ad un olandese medio un barattolo di gel dura tipo un pomeriggio. Fatto sta che mi metto a spulciare le varie marche e sotto marche e soprattutto l’infinita scelta presente davanti a me: capelli effetto bagnato, capelli perfetti, capelli out-of-bed, capelli senza segni, capelli mossi, fissaggio estremo 24h, capelli bagnati ma non appiccicosi, cera per capelli, argilla per capelli, gel da usare con pettine sui capelli bagnati, gel da usare con i capelli asciutti.
Con il sudore della fronte passavo ogni singola boccetta chiedendomi che risultato finale avrei avuto. Sapevo dentro di me che stavo per compiere un passo molto importante. Credo di aver passato lì dentro circa 2 ore, e dopo questo totale stress ho finalmente fatto la mia scelta: capelli tenuta forte, effetto non lucido e non bagnato.
Torno a casa e come un coglione provo con pettine in mano ad avere l’effetto dutch. Risultato:
Ovviamente devo fare pratica, cerco di captare informazioni in giro e apprendo che il Dutch medio passa circa 15 minuti al giorno davanti allo specchio, e che viaggia sempre con gel e pettine, non sia mai che ti crolli la linea a metà pomeriggio. Inoltre i capelli del dutch medio non si possono mai toccare. Una tipa mi ha chiesto se poteva toccarmi i capelli perchè i dutch non lo permettono….va beh. Magari a quei livelli spero di non arrivarci mai.
Conscio del fatto che per il momento ho ancora i capelli, e di quello che un vecchio un giorno mi ha detto dal parrucchiere “Goditeli finche ce li hai” ho deciso che era giunto il momento di un nuovo taglio.
Ho deciso quindi di fare l’upgrade, l’evoluzione in Charizard dei capelli, ovvero ho deciso di andare dal barbiere.
Scelgo un posto mega figo vicino a Damsquare, un posto metà caffetteria e metà capelli. Tipo che se vai a bere un cappuccino ti puoi pure tagliare i capelli o osservare quelli che se li tagliano.
Attendo con ansia il mio turno, già in crisi su come avrei spiegato alla tipa come li volevo. Che già quando in Italia, nella mia lingua, dici di tagliarteli 2 dita loro ti radono stile marines, figurati se devo dirlo in un'altra lingua. Il posto era fighissimo, riviste degne ti un barbiere, ovvero o il Times o Playboy. Poco dopo è il mio turno e quindi mi dirigo dalla tipa per farmi tagliare i capelli. Le spiego come li voglio e specifico un “Not too short please!”.
Lei segue alla lettera e nel giro di 10 minuti mi trasformo da milanese imbruttito a real dutch. Esco di lì e capisco che la mia vita sta cambiando. Per farla breve, poche cose ti posso svoltare l’esperienza, ma un taglio perfetto in Olanda è il pedegree per essere accettato socialmente, è il lasciapassare per ogni cosa, è il dispensatore di numeri di telefono. Per farla breve: in Olanda no gel no party.
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