martedì 3 giugno 2014

Ci siamo innamorati di una prostituta

Ancora una volta devo scusarmi per la mia latitanza. Ma ormai avete capito che non posto tutti i giorni perchè non sono un blogger. O forse sì. 
Fatto sta che sapete che da quando vivo in Olanda riverso nella situazione emotiva di Balto “non è cane non è lupo sa soltanto quello che non è” Ovvero non sono olandese, non sono di Amsterdam, so soltanto quello che non sono. E quello che ho: merda di topo in cucina 

Fatta questa introduzione drama, che andrebbe letta con qualche accompagnamento musicale fatto da Beppe Vessicchio (cito un direttore a caso perchè lui è sempre stato fail per me), mi accingo a narrarvi quella che è stata l’esperienza al red light district con il Samu. 
Sì, il samu è venuto a trovarmi, e ovviamente questo meriterebbe più di un post, ma per ora voglio focalizzarmi su questo avvenimento. 

Vista la tematica scottante del post vi consiglio di mandare a letto i figli se ne avete (che già se c’avete figli alla mia età o qualcosa è andato storto o siete mega innamorati. Ad ogni modo un po’ mi viene l’ansia) e fate attenzione che i capi non siano vicino a voi mentre leggete. 

Per molti italiani, Amsterdam viene erroneamente associate a due cose: troie e fumo. Ora, per quanto riguarda la seconda, è un’ associazione che fanno solo italiani e spagnoli. Per farla breve nei coffeshop ci sono solo persone che arrivano da stati che riversano in una crisi economica. Per la serie: facciamoci due domande. In realtà sembrerà assurdo ma è molto difficile trovare gente mega fatta in giro. Al massimo trovi qualcuno che parla come Giurato, ma considerando che noi persone così le mettiamo a condurre programmi, forse non è così grave. 




Per il primo fatto invece, diciamo che Amsterdam è famosa in tutto il mondo per il “Red light district” chiamato anche De Wallen. 
Si tratta di 4 vie nel centrissimo storico di Amsterdam, dove ci sono le famose vetrine con luci rosse e donne inside. 
Cioè come le arabe vanno a fare shopping in Montenapoleone a vedere le vetrine, così gli Arabi vanno a “vedere” le tipe in vetrine. 
Ora, visto l’argomento “privato” ancora non si capisce chi davvero vada a puttane. I locali dicono che ci vanno solo i turisti, principalmente inglesi e italiani. Altri dicono che pure gli olandesi ci vanno, come rito di iniziazione quando visitano o si trasferiscono ad Amsterdam. Altri ancora invece, dicono che gli olandesi vanno da altre prostitute, localizzate in altre vie e più “locali”. Come sempre si dimostrano un popolo che deve per forza essere diverso dagli altri o semplicemente “je pace la patata locale”. 


Sta foto non l'ho capita..



Fatto sta che io e il Samu ci siamo inoltrati in quel caleidoscopio di reggiseni e luci rosse, di lingerie e vibratori in vetrina. A parte il risvolto “sessuale” della zona, a mio parere è una delle cose più belle da vedere ad Amsterdam perchè totalmente unica nel mondo. La consiglio a tutti i turisti. 
Ora finito sto commento che manco la Lonely Planet, vi racconto cosa è successo davvero. 

Venerdì

Il giorno dopo il suo arrivo ci siamo recati con degli altri amici a vedere il quartiere a luci rosse. Siccome non eravamo da soli, non ci siamo potuti lasciare andare ai commenti come in realtà volevamo. Nonostante tutto, siccome era la prima volta del Samu, ho notato lo stupore nei suoi occhi. Le “sirene a pagamento” lo stavano ammaliando, e tutto quel turbinio di colori, odori, rumori, e persone lo stava incantando. Totalmente rincoglioniti da quello che stava accendo, ci dirigiamo verso un locale, dove dovevamo incontrare altri amici. Passiamo ancora tra piccole viette, e vie più grandi. è pieno zeppo di turisti da ogni parte del mondo. Alcuni locali hanno persone che “chiavano veramente” come c’è scritto nell’insegna fuori. Per farvi capire, se un locale ha una scritta così in italiano…
Senza neanche accorgerne, quando eravamo quasi fuori dalla nuvola rossa, passiamo davanti ad una via strettissima, e nello specifico davanti ad una vetrina con questa tipa mora con degli occhi maliziosi. Ci lancia un’occhia, alza il sopracciglio, bussa alla porta e ci invita ad entrare. Il Samu spalanca la bocca, tutto sta accadendo troppo in fretta, e senza manco accorgercene lei tira la tenda e si porta dentro un cliente. Sì qua accade tutto veloce, passa uno, chiede il prezzo, entra e tira la tenda tipo come quando entri nel camerino. 
Il Samu è rimasto folgorato e da quel momento la prostituta X viene soprannominata “Il mio amore”

Sabato

Post giro da turisti estenuante, rimane ancora qualcosa da fare. Sono le 2 della mattina. è tardi, ma il Redlight non dorme mai e noi non abbiamo sonno. Riniziamo il pellegrinaggio, avanti e indietro. Siamo incantati, le sirene cantano. Ripassiamo davanti al “mioamore”. è ancora lì. Entra un ragazzino che avrà 12 anni e sembra tin tin. La faccia tra il prima e il dopo è già leggenda. 

come è entrato
come è uscito 

Domenica

Ultima sera. Ultima speranza. Ultima occasione. Ci dirigiamo ancora verso il RedLight. La situazione è invariata, sempre pieno di gente, sempre bordello, anche se è domenica sera. Ma qui non lavora nessuno? “ilmioamore è ancora lì. Boh forse vive lì. Faccio un altro giro prima di tornare a casa. E poi accade. Vediamo lei. Circa 28 anni. Folti capelli mori che le cadono sulla schiena. Attraverso la vetrina possiamo sentire il profumo di qualche olio esotico. In intimo bianco, tette perfette. Fisico perfetto. Un sorriso da pubblicità. La faccia finta innocente. Saltella dentro la vetrina e bussa ai passanti. Non siamo in grado di ragionare e ci avviciniamo alla vetrina. Ci apre. “Hello guys were are you from”. “Italy” “Ah, parlo Italiano. Allora che volete fare ci divertiamo un po’?”  
il mondo si interrompe. Le mosche non battono più le ali, le onde non si infrangono sugli scogli, il sole non tramonta. Le stagioni hanno perso il loro ciclo naturale. Sì, vuol dire che questa estate non mangeremo le ciliegie. In che anno siamo? Non lo sappiamo. Forse un buco nero ha inghiottito la terra o forse la vita vissuta fino ad ora è solo un’illusione. Quel che è certo, è che non ci saranno più albe e più tramonti. 

RUMORE DI SCRATCH DEL FINILE CHE FINISCE

Lei chiude la porta in faccia, e fa entrare altri clienti. 
Ci guardiamo ma non c’è bisogno di parlare. La amiamo. Quell’amore che ti fa venire voglia di incidere un cuore sugli alberi, di prendere un volo per Roma, andare a ponte Milvio e mettere un lucchetto con scritto A/S + Unatroia. 
Ah volete sapere se siamo entrati? Ovviamente no. O forse sì? 




1 commento:

  1. Per quanto io sia molto favorevole al mandare i ragazzi all'estero per fare le più disparate esperienze, mi rendo conto che alcuni ragazzi dovrebbero rimanere chiusi in casa e ben protetti dai genitori.

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